giovedì 17 marzo 2011

Iniziamo a parlare di "cose da fare"

Dopo la candidatura abbiamo avviato la fase dell'ascolto e della sintesi delle "cose da fare".
Incontro dopo incontro cominciano a prendere forma le sensibilità delle persone che hanno posto fiducia in me, degli amici che ho contattato e che vorrei rappresentare.
Le sensibilità si trasformano in richieste e queste, fino ad ora, potrei riassumerle in:
  1. spazi di incontro;
  2. marciapiedi e percorsi ciclopedonali;
  3. pensiline per l'attesa del bus;
  4. fognature;
  5. illuminazione pubblica;
  6. raccolta differenziata dei rifiuti;
  7. recupero del patrimonio storico;
  8. ospedale;
  9. apertura e trasparenza del 'Palazzo'...
Ridurre però le richieste ad uno squallido elenco mi sembra qualcosa di misero, triste e poco lodevole.
In realtà quello che viene chiesto tra le righe è molto più ammirevole e che trasformo in UN ALTRO ELENCO:
  • chi chiede uno spazio d'incontro ricerca la socialità,
  • chi chiede un marciapiede, una pensilina del bus o l'illuminazione pubblica vuole vedere i propri figli uscire di casa in sicurezza,
  • chi chiede una fognatura o la raccolta differenziata dei rifiuti vuole lasciare ai propri figli un ambiente pulito nel quale crescere,
  • chi chiede il recupero del patrimonio storico crede nelle proprie radici e nella memoria,
  • chi chiede attenzione per l'ospedale chiede attenzione per la salute delle persone deboli,
  • chi chiede apertura e trasparenza del 'Palazzo' chiede di partecipare e contribuire alla vita pubblica.
Quella che prima sembrava una squallida lista si trasforma in richiesta di ATTENZIONE per le persone e ATTENZIONE per l'ambiente.
E' qualcosa che mi lascia ammirato, mi dà entusiasmo e bada, caro lettore (anche se in verità lo dico più a me stesso), che la parola 'ATTENZIONE' è scritta in maiuscolo... ed è ripetuta due volte. Non è un caso.


Apertis verbis (A chiare lettere)

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